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ARTICOLO TRATTO  DA "IL CITTADINO" DEL 26/10/2010 - Il Sillaro esonda e i vigili del fuoco corrono a Villanova

 

Il Sillaro esonda e i vigili del fuoco corrono a Villanova

 

 Situazione al limite in tutto il Centro Lodigiano, ma il bacino del Lambro tiene e tranne un rischio esondazione del Sillaro a Villanova, dove ieri pomeriggio sono intervenuti i pompieri di Sant’Angelo, non si sono registrati particolari problemi. Proprio a Villanova si è registrato il maggior rischio di tracimazione: diverse le telefonate dei cittadini ai vigili del fuoco e in comune per segnalare l’imminente esondazione del piccolo affluente del Lambro. Un’autobotte dei vigili del fuoco di Sant’Angelo è intervenuta e si è fermata sul posto dalle 14 alle 16 circa per monitorare da vicino la situazione, pronta a tamponare la tracimazione. Un fenomeno che, sconosciuto in passato, si ripete ormai da un paio di stagioni a questa parte in occasione di piogge intense come quelle di questi ultimi due giorni. Alla fine, l’intervento dei vigili del fuoco si è limitato a un controllo della situazione, che è tornata alla normalità intorno dopo le 15,30, quando aveva già smesso di piovere. Il Sillaro d’altra parte era molto alto lungo tutto il suo corso, al pari di quasi tutte le rogge e i canali affluenti del Lambro. In località Ca’ de Mazzi di Borghetto, il Lambro era molto alto e non riusciva a ricevere l’acqua delle rogge che si immettono più basse, con un fenomeno di innalzamento abnorme degli stessi canali, che in alcuni punti tendevano alla tracimazione. Molti i campi allagati tra Graffignana e Borghetto, soprattutto in tarda mattinata e primo pomeriggio, quando le piogge erano più intense e il terreno non riusciva più a drenare l’acqua. Il Lambro, tuttavia, non ha mai destato una seria preoccupazione, anche se era molto alto in tutto il tratto da Sant’Angelo a San Colombano. Al ponte vecchio di Sant’Angelo, verso la zona industriale, il fiume ha superato fin dalle 13.30 il primo argine tracimando nella zona golenale, particolarmente bassa in quel punto, e bagnando di un mezzo metro i fusti degli alberi piantumati di recente. È stato l’unico caso di superamento dell’argine del fiume, che per il resto è rimasto altissimo, a poche decine di centimetri di tracimazione, ma senza mai esondare.

 

 

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